martedì 20 ottobre 2015

Commercialista stressata

"Per rilassarmi avrei bisogno di una spa. Ma è piuttosto difficile... Opterò per una srl!".

martedì 13 ottobre 2015

Ideale per il creativo

Stamattina, finalmente, ho ritrovato l'avena creativa. Ci ho fatto colazione!
Yum.

mercoledì 7 ottobre 2015

Sociopatia

Non tollero più le persone.
È un problema grosso: ce ne sono tante.

martedì 1 settembre 2015

"Gli stagisti non devono andare in ferie"

"Ne stagistes ferias habeant": questa massima del diritto romano, risalente addirittura all'epoca delle Dodici Tavole, proclamava solennemente il divieto di ferie per gli stagisti. Questa proibizione si estendeva ovviamente anche a tutti gli apprendisti, stagionali e precari: "Nec adprehendentibus, nec stagionalibus, nec precariis feriae tribuendae sint".
Ciò non deve stupirci: in un'epoca in cui la schiavitù era non solo ammessa, ma anzi posta a fondamento della struttura economica della società, era logico che anche i diritti degli stagisti subissero qualche limitazione.

Le radici del divieto posto dai legislatori latini affondano però a tempi molto più remoti. Già nell'Atene di Pericle gli stagisti (Staghistès) erano considerati una classe intermedia fra gli schiavi e gli iloti, e in quanto tali non avevano diritto alle ferie.
Ma il primo a imporre tale divieto fu il Faraone Ramesse II, che per la costruzione di città e monumenti si avvals... avvalett... avvallé... insomma si servì di migliaia e migliaia di stagisti.
Se fosse stato loro concesso il diritto alle ferie, i lavori avrebbero subito ritardi enormi; e oggi al posto delle Piramidi di Gizah e della Sfinge, così come pure del Partenone e del Colosseo, avremmo altrettanti cartelli con scritto: "Lavori in corso - Data di consegna: BOH?".

Oggi, grazie all'eredità dell'Illuminismo, al benessere diffuso e alle conquiste sindacali, le cose sono cambiate e si sono aperti nuovi strabilianti diritti per tutti i lavoratori.
Gli Stagisti possono andare in ferie fra un ciclo di sfruttamento e l'altro; gli Apprendisti hanno il diritto di lavorare gratis; gli Stagionali e i Precari hanno il diritto di sapere in anticipo quando saranno di nuovo Disoccupati.
Grazie a questi considerevoli progressi sociali, si può dire che gli oppressivi limiti delle leggi antiche sono ormai definitivamente cancellati.

Sono tuttavia piuttosto diffusi i lavori pubblici con "Data di consegna: BOH?". Un sistema perfetto non esiste.

mercoledì 26 agosto 2015

Quando la medicina fallisce.

Antistaminchia: Farmaco assolutamente inutile usato per il trattamento delle forme allergiche stagionali.

Tai-chi-pirina: arte marziale antipiretica e antidolorifica.

Brumfren: antinfiammatorio per auto.

L'Oki: suprema divinità nordica degli antinfiammatori. Portatrice di scompigli gastrointestinali.

Continua....

domenica 23 agosto 2015

"Cercare vaporizzassi..."

Da un quotidiano locale di oggi... (leggere attentamente per credere).

In effetti i vaporizzassi, specie quelli in oro, sono molto ricercati.
Anch'io possiedo un bellissimo vaporizzasso, ricevuto in dono per la Cresima. Ma col cavolo che lo tengo in casa, con tutti 'sti ladri di vaporizzassi che ci sono in giro! Le cassette di sicurezza in banca le hanno fatte apposta!

giovedì 20 agosto 2015

Squadra che vince

...goniometro che perde.

Proverbio del giorno

Inauguriamo la rubrica "proverbio del giorno".

Siete invitati ad aggiungere la vostra personale versione nei commenti.

Mi è stato fatto notare che la dicitura "del giorno" possa far pensare ad una cadenza giornaliera nell'uscita del proverbio. Ebbene prima che tutti i nostri accanitissimi fan (ma 'ndo li hai visti?!?) inizino a subbissarci di lamentele appena manchiamo una giornata, vi informo che "del giorno" lo si intende per "uno solo al giorno massimo e se non lo mettete non ci dispiace". La nostra ordinanza restrittiva impostaci da Blogger cita così....

Così si dice

Credenza popolare: un mobile molto acclamato e famoso.

martedì 18 agosto 2015

Differenze sociali

Nella casa dell'aristocratico, il Salone degli Specchi.
Nella casa del suo salumiere, il Salone degli Speck.

lunedì 17 agosto 2015

Sull'autostrada Adriatica

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"EHI, QUELLA NUVOLA SOMIGLIA AD UN FILETTO DI TROTA FRITTA!!!!!"
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"Hai fame vero, Paolo?"

martedì 11 agosto 2015

Il Grande Esperimento

Boston, 11 agosto 1754. Dopo una giornata torrida, verso il tramonto neri cumulonembi si addensarono proprio sul parco della villa di Benjamin Franklin.
Al Geniale Scienziato bastò lanciare un'occhiata fuori dalla finestra, oltre le tendine di pizzo amorosamente stirate dalla moglie Deborah, per capire che in quel momento il Cielo, la Terra e il Fato lo stavano chiamando. Era il Momento Perfetto per il Grande Esperimento.
Uscito in canottiera e pantofole, incurante della pioggia imminente e dell'etichetta, Franklin corse alla stalla, privando del primo sonno la sua cavallina Storna; non c'è pace a casa di un genio.
Lo scienziato si diresse deciso al suo deposito, e per qualche minuto lo si sentì rovistare. Poi ne uscì trascinando faticosamente con sé: una lunga scala a pioli, una matassa di filo di rame, una piastra di ferro di 7 libbre, una cesta piena di indumenti, un piccolo tavolo di legno.
"Una bella carica!", commentò Storna.
"Una bella carica, sì! Brava Storna, è proprio quello che ci vuole!", le rispose Franklin compiaciuto, mentre usciva.
I lampi squarciavano il cielo sempre più vicini e minacciosi, mentre il Poliedrico saliva sul tetto della villa, annodava l'estremità del filo di rame sul comignolo più alto e discendeva veloce, srotolando il conduttore fino a terra.
In quel momento un lampo si abbatté sul platano del vicino Mc Queen, che si incendiò. (Il platano, non il vicino).
"Ah, se solo potessi asservire ai miei scopi tutta codesta Forza!", pensava l'Acutissimo mentre prendeva un indumento dalla cesta e lo stendeva con cura sul tavolo di legno, indi su di esso posava la piastra di ferro di 7 libbre.
Un altro fulmine colpì allora l'alto pioppo cipressino del vicino Burberry, che si incendiò. (Ma qui le fonti non sono chiare).
"Presto, presto!", farfugliava il Genio mentre con mani tremanti annodava la seconda estremità del filo alla piastra di ferro di 7 libbre.
"Ecco, ci siamo!", gridò Franklin indietreggiando di qualche passo, non tanto per prudenza, quanto per poter osservare meglio il tavolo del suo Grande Esperimento.
Il cielo già scuro era greve d'una tensione minacciosa eppure tremendamente vitale, che pareva estendersi alle cime degli alberi, alle altane e agli abbaini, ai pali sporgenti da frutteti e covoni, alle punte dei capelli e delle dita, fin dentro ai pensieri e alle opere degli uomini.
Ed ecco, l'attimo terribile! Lampo e tuono insieme, insieme forza cosmica e spavento, luce accecante e fatale sussulto. Il fulmine fu imbrigliato dal filo di rame sul comignolo della casa, lo percorse in un tempo infinitesimo, giunse alla piastra di ferro di 7 libbre e lì diffuse la sua ineffabile potenza.
Il tempo di un respiro, per riprendersi dal tremore; poi Franklin si precipitò al tavolo per verificare l'esito dell'esperimento. Proprio allora cominciò a piovere a dirotto.
"Che cosa avete combinato, questa volta?", gli chiese la Gentile Consorte quando lo vide rientrare mezz'ora dopo, completamente inzuppato e dall'aria affranta. Recava in mano il frutto del Grande Esperimento, ovverosia una polo di Ralph Lauren semimuova, trapassata da due enormi fori a forma di piastra di ferro da 7 libbre.
"Deborah cara, oggi è un giorno triste per la Scienza. Se fossi riuscito a immagazzinare l'energia e scaricarla lentamente, avrei potuto fare anche tutta la cesta e forse anche le tue tendine. Ma così...", e scosse il capo.
"Mia diletta - soggiunse gravemente -, il mio Parafulmine da Stiro non funziona".
Ciò detto, porse alla cara Deborah i resti della polo e si avviò mesto allo scalone. Saliti pochi gradini, si arrestò.
"Ah, dimenticavo", disse alla Consorte, che lo ascoltava allibita ma paziente.
"Domattina bisognerà informare il Signor Ralph Lauren che la sua polo non è più".

sabato 8 agosto 2015

venerdì 17 luglio 2015

A casa ho messo il condizionatore a palla.

Quello a parete mi aveva stufato; ce l'hanno tutti ed è piuttosto superato.
Questo nuovo è un po' ingombrante, ma il design è molto trendy. Fa un figurone!

domenica 5 luglio 2015

sabato 4 luglio 2015

Come nasce la minchiata.

È molto importante sapere come posso nascere quei folli pensieri di cui si diletta questo blog.

La minchiata, o pensieribus trastullis, ha diversi modi di manifestarsi...

LA MINCHIATA PENSATA:

Di solito ispirata dall'osservazione di eventi della vita comune. È inizialmente piccola e banale, e nei cervelli normali svanisce spontaneamente in un lieve sorriso, consentendo poi alla persona di tornare alla sua quotidianità.

In un "cervello" (tra virgolette), di cui sono provvisti gli autori di questo blog (e innegabilmente anche molti lettori), le cose vanno diversamente. Dopo il blando esordio della minchiata il "cervello", continua inizialmente a ripensarci per lo più involontariamente (RIPENSAMENTO), riattivando i centri del piacere e dello sghignazzamento. Una volta saturo della battuta, il "cervello" induce una costante RIELABORAZIONE della stessa allo scopo di renderla ancora più assurda.
Questo pensiero di elaborazione è però ossessivo e spesso si possono osservare i proprietari del "cervello" con aria catatonica, testa inclinata e rivoletto di bava mentre fingono di ascoltare i clienti del loro negozio.
Una volta completata la rielaborazione (di solito con assordanti risate nel cuore della notte) inizia la fase dell'EVACUAZIONE.  In tale fase l'obiettivo del "cervello" è riproporre la battuta scegliendo il perfetto istante (o momentum) in cui la minchiata in questione possa raggiungere il massimo della percezione e della sua intensità. La scelta del momentum è molto delicata nonché fonte di notevole stress per il "cervello", tanto che un "cervello" in procinto di evacuare è molto teso e quasi non rivolge la parola a nessuno poiché tutti e tre i suoi neuroni (quanti pensavate ne avesse?!), sono focalizzati all'ascolto esterno.

Nell'esplosione finale che avviene nel momentum il "cervello" trova finalmente sollievo da quella piccola semplice gag di vita che lo ha ossessionato a volte anche per settimane.

Purtroppo a seguito della manifestazione della minchiata rielaborata, c'è sempre il rischio della presenza di un altro "cervello" ricevente che potrebbe entrare nella fase del RIPENSAMENTO inducendo così il cosidetto LOOP MINCHIATICO.

giovedì 2 luglio 2015

Uomini e coni

A fare di te un uomo adulto
non è smettere di sbrodolarti col gelato,
bensì iniziare a lavarti i vestiti da solo.

lunedì 29 giugno 2015

Quando l'epidermide di Cinzia incontra lo sgorghiguelo

Benvenuti alla rubrica "Parole misteriose che alterano i cervelli".
Per la precisione non tutte le parole in questione sono misteriose, né, trattandosi dei nostri, è completamente corretto parlare di cervelli...
Tuttavia nuovi studi hanno dimostrato che esistono alcuni vocaboli, alcune parole, che possono indurre nella mente reazioni inaspettate e involontarie.
Ad esempio test clinici, eseguiti durante la costruzione di attrezzature da teatro in cartapesta, hanno dimostrato che la parola "epidermide" può scatenare violenti e incontrollati eccessi di riso. Il test in questione in realtà è stato ridiscusso. Infatti si sospettava dei falsi positivi causati dall'intossicazione da colla dei soggetti...
Altra parola, con effetti analoghi, pare sia un nome proprio: Cinzia.
Ancora oggi gli studiosi stanno indagando i dettagli, ma pare che, oltre a irragionevoli e immotivate crisi di riso, tale nome incrementi l'afflusso di sangue al livello dell'area occipitale del cervello, evocando immagini di bionde svampite che infilano spaghetti in una teiera.
Purtroppo anche in questo caso la scarsa casistica (una sola paziente positiva in 7.000.000.000 circa di abitanti sulla Terra) ha reso impossibile uno studio a doppio cieco.
Infine ma non meno insolito, pare che alcune parole riescano addirittura a bloccare le funzioni cognitive superiori, bloccando il cervello in un loop mentale di dubbi sul come si pronuncino. Un esempio è sgorghiguelo... (sgorganguilo... sogarguilo... aspetta... no la sapevo... sono certo che la sapevo... sgorghe... cosa stavo dicendo?...)
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Da "Il Corriere di Reggio"


Avevano cantato “Lisippo non lo sa” sabato notte in centro

Arrestati gli schiamazzatori
Fra i testimoni anche Fahra Geenona e lo storico dell’arte Kaloskagathos

REGGIO EMILIA - Con un blitz notturno sono stati finalmente arrestati i due individui che lo scorso sabato sera hanno turbato la quiete pubblica esibendosi in balli e canti dal contenuto delirante davanti all’Università.
    «Stavolta non si tratta dei soliti balordi - ha dichiarato il questore Vito Scannaquaglia, responsabile delle indagini - bensì di due affermati professionisti, e questo è ancora più inquietante». I due arrestati, P.M. e A.B., sono infatti un medico e un ottico di Modena, incensurati; al momento della cattura non erano sotto effetto di sostanze stupefacenti.
   Inspiegabile dunque il loro gesto di sabato, quando verso le 23, dopo una serata a teatro, si sono messi a schiamazzare, ballare e cantare davanti alla sede dell’Università. «Quei due gaglioffi sembravano impazziti: all’improvviso hanno iniziato a correre saltellando e cantando a squarciagola, fra l’altro pure male!» ha dichiarato la famosa attrice Fahra Geenona, che proprio per caso si trovava a passare di lì in quel momento.
    Ha assistito alla scena anche Aristoteles Kaloskagathos, noto storico dell’arte di origini greche, che ha testimoniato: «Quelli cantavano “Però Lisippo non lo sa, che quando passa ride tutta l’agorà”: un chiaro segno di disprezzo per la nostra storia e per il nostro popolo; un oltraggio che certamente non resterà impunito».
    Altre due giovani passanti (per le quali usiamo i nomi di fantasia Rita e Laura) hanno denunciato il fatto ai Carabinieri, fornendo anche una descrizione perfetta dei due individui. «Però non li avevamo mai visti prima», hanno voluto puntualizzare. La cattura dei responsabili, grazie agli identikit, è stata rapidissima. «Occorreva intervenire subito - ha spiegato Scannaquaglia - prima che i due seminassero scompiglio anche in altre città o potessero innescare meccanismi di emulazione o proselitismo».
   Resta tuttavia aperto un altro filone d’indagine: si teme infatti che i due non agissero da soli, ma fossero parte di una cellula guidata da una mente. Si sospetta in particolare di G.M., noto nefrologo e improvvisatore modenese, che alcuni testimoni avrebbero avvistato sulla scena del reato. «Per ora abbiamo preso quei due - ha concluso Scannaquaglia - ma della mente non c’è nessuna traccia».

domenica 28 giugno 2015

Insoliti inviti

Oggi sulla mia mail è giunta una richiesta...
Potrei definirla una richiesta con "dei gusti particolari" (chi ha riconosciuto la citazione può spararsi un colpo in testa visto i suoi gusti di lettura...io l'ho già fatto...).

Così enunciava l'oggetto della mail...

"Sei stato invitato a contribuire a Minchiate a Cottimo"......


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Le immediate domande erano due:

1) Ma non lo facevo già?

2) Come mai lo sanno in giro?

Mi ha tranquillizzato sapere che la proposta arrivava dal mio esimio collega di "sparaminchiate a ripetizione".

E per presentarmi/ci/vi... insomma per capire meglio con chi avete a che fare, invito il mio collega materozzolo a recuperare un certo articolo di giornale... pubblicato a seguito del nostro primo incontro...

Quando vuoi. Ti cedo la linea.

Paolo

venerdì 26 giugno 2015

Ma perché???

Leggendo o ascoltando certe minch.. stupidaggini, la domanda "Ma perché???" sorge spontanea negli individui ragionevoli.
Ebbene, tale domanda è mal posta, o comunque è inutile. Spesso il senso delle cose ridicole che pensiamo o scriviamo non è altro che il fatto stesso di essere ridicole. E se questo può bastare a far nascere un sorriso, non è cosa da poco!