Avevano
cantato “Lisippo non lo sa” sabato notte in centro
Arrestati gli schiamazzatori
Fra i testimoni anche Fahra Geenona e
lo storico dell’arte Kaloskagathos
REGGIO EMILIA - Con un blitz
notturno sono stati finalmente arrestati i due individui che lo scorso sabato
sera hanno turbato la quiete pubblica esibendosi in balli e canti dal contenuto
delirante davanti all’Università.
«Stavolta non si tratta dei
soliti balordi - ha dichiarato il questore Vito Scannaquaglia, responsabile
delle indagini - bensì di due affermati professionisti, e questo è ancora più
inquietante». I due arrestati, P.M. e A.B., sono infatti un medico e un ottico di Modena, incensurati; al momento della cattura non erano sotto effetto di sostanze stupefacenti.
Inspiegabile dunque il loro
gesto di sabato, quando verso le 23, dopo una serata a teatro, si sono messi a
schiamazzare, ballare e cantare davanti alla sede dell’Università. «Quei due
gaglioffi sembravano impazziti: all’improvviso hanno iniziato a correre
saltellando e cantando a squarciagola, fra l’altro pure male!» ha dichiarato la
famosa attrice Fahra Geenona, che proprio per caso si trovava a passare di lì
in quel momento.
Ha assistito alla scena anche
Aristoteles Kaloskagathos, noto storico dell’arte di origini greche, che ha
testimoniato: «Quelli cantavano “Però Lisippo non lo sa, che quando passa ride
tutta l’agorà”: un chiaro segno di disprezzo per la nostra storia e per il
nostro popolo; un oltraggio che certamente non resterà impunito».
Altre due giovani passanti
(per le quali usiamo i nomi di fantasia Rita e Laura) hanno denunciato il
fatto ai Carabinieri, fornendo anche una descrizione perfetta dei due
individui. «Però non li avevamo mai visti prima», hanno voluto puntualizzare. La cattura dei responsabili,
grazie agli identikit, è stata rapidissima. «Occorreva intervenire subito - ha
spiegato Scannaquaglia - prima che i due seminassero scompiglio anche in altre
città o potessero innescare meccanismi di emulazione o proselitismo».
Resta tuttavia aperto un
altro filone d’indagine: si teme infatti che i due non agissero da soli, ma
fossero parte di una cellula guidata da una mente. Si sospetta in particolare
di G.M., noto nefrologo e improvvisatore modenese, che alcuni testimoni avrebbero
avvistato sulla scena del reato. «Per ora abbiamo preso quei due - ha concluso
Scannaquaglia - ma della mente non c’è nessuna traccia».
Della mente non c'è nessuna traccia.. mai frase fu più appropriata...
RispondiEliminaChe cosa intendi con "mente"?
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